Il luogo di lavoro perfetto? In Italia c'era prima di Google

Guardate la foto qui accanto.

Di primo acchitto come me avreste detto che quella è una sede di qualche grande società in campo digital, Google come Apple, Facebook come Microsoft.

Invece no.

 

Quella che vedete è la ex sede Olivetti di Pozzuoli, famosa per i suoi giardini ma soprattutto per essere stata un luogo di lavoro d'eccellenza.

Ma procediamo con ordine.

Nell’arco di pochi mesi ho visto tanti di quei post su LinkedIn inneggiare a Google come locus maximum perfectus dove lavorare, dove il dipendente deve sì lavorare ma può fare anche quello che vuole (giocare a basket, calcio, andare in palestra...) e la sua vita personale è agevolata dall’azienda con laudi stipendi, bus navetta gratuita per prendere i dipendenti e portarli a lavoro più assistenze varie ed eventuali.

 

Tutti post corredati di commenti come “magari ci fosse una cosa così in Italia”, “in Italia non potrà mai esistere un qualcosa del genere”, “qui in Italia ce le sogniamo certe cose”… Volete sapere una cosa?

 

In Italia esisteva il posto di lavoro come lo intende Google già prima di Google. Ed è durato 50 anni.

 

Olivetti, produttrice prima di macchine da scrivere e poi dei primi pc, utilizzati anche dalla Nasa per il lancio dell’apollo 11 (proprio quello del primo allunaggio) è stata per lungo tempo un luogo di lavoro anacronistico, avanti di 70 anni sulla concezione del lavoro.

 

Adriano Olivetti, il fautore di questa rivoluzione, dopo gli studi, 6 mesi negli USA per vedere quali erano le metodologie di lavoro nelle fabbriche e dopo aver sperimentato sulla sua pelle l'esperienza da operaio nella fabbrica del padre, si rese conto della monotonia e della ripetitività del lavoro, che non apportava nulla all’operaio come uomo, nessuna crescita intellettuale e spirituale.

 

 

Decide che quello che fino ad allora era il modus operandi lavorativo doveva cambiare.

Quindi comincia a ristrutturare l’azienda dalle fondamenta della fabbrica, la rimodella. Questa da luogo oscuro e buio, si illumina di luce naturale grazie alle nuove strutture completamente in ferro e vetro, permettendo agli operai di godere sia del ciclo del sole che dei paesaggi circostanti. Il ciclo di produzione non è più una catena di montaggio, ma bensì delle isole specializzate. Gli stipendi erano del 20% superiori rispetto alla base contrattuale, gli operai avevano il sabato e la domenica liberi, senza aver contrattato nulla con nessun sindacato, c’erano trasporti gratuiti per i dipendenti, servizi sociali (es: il nido aziendale per tutti i figli dei dipendenti, ambulatori pediatrici, permesso di maternità di 9 mesi…). Costruì quartieri residenziali per i propri lavoratori i quali potevano acquistare case ed appartamenti con metodo di pagamento che si avvicina molto all’attuale leasing.

Durante gli orari di lavoro si tenevano corsi, concerti, mostre cinematografiche tutto ciò con il fine ultimo di accrescere la cultura dei lavoratori, dal manager all'operaio. Chi lavorava alla Olivetti poteva interrompere il proprio lavoro, fare pause, partecipare a questi corsi o andare nella biblioteca aziendale. Per i corsi commerciali sceglieva sempre location meravigliose e prestigiose perché Adriano Olivetti era convinto che la bellezza dell’architettura e dei paesaggi nobilitassero l’uomo, tant’è che pure nei corsi commerciali inseriva materie come storia dell’arte e letteratura.

 

Questi investimenti continui hanno portato ad un incremento

della produzione di quasi il 15%

La società Olivetti non guardava solo al benessere del proprio personale, ma anche a quello dell'ambiente.

Si dota di impianti automatici per la depurazione delle acque utilizzate dagli impianti e un metodo di depurazione naturale per gli scarichi biologici. Fece campagne per la salvaguardia dell'ambiente, tanto da arrivare fino all'ONU.

Qualcuno potrebbe dirmi: “sì, ma non è semplice… la burocrazia italiana… i costi alti…”

 

 

Quando mai le cose migliori e più belle sono semplici?

Quello che ha fatto Adriano Olivetti e quello che sta facendo Google si basano sullo stesso principio:

ricerca per i propri prodotti e miglioramento dello stile di vita dei propri dipendenti.

Questo ha portato due piccole realtà dentro le case di tutti e a disposizione di Governi, enti non governativi, e agenzie spaziali.

Bisogna togliersi di dosso la convinzione che l'investimento nel capitale umano non porti a nulla.

 

Rimbocchiamoci tutti le maniche, prendiamo spunto da realtà di oggi ma anche di realtà di ieri e prendiamo il coraggio di andare veramente contro corrente, entrare ed essere i fautori di quest'epoca di rivoluzione digitale.

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Commenti: 1
  • #1

    Valter (mercoledì, 09 agosto 2017 20:52)

    Splendido! :